Memoria
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E' Futuro
E' Futuro
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Memoria
Toponomastica
Toponomastica e Artigianato
e Artigianato
Il progetto nasce con l'obiettivo di preservare e valorizzare la memoria storica di Campobello di Licata, un paese ricco di tradizioni che meritano di essere tramandate. Attraverso interviste agli abitanti, sono state individuate vie e strade emblematiche, vere testimonianze del passato.
Questi percorsi non sono solo luoghi di transito, ma spazi di vita in cui si svolgevano attività commerciali, sociali e artigianali che definivano l'identità culturale della comunità. Ogni strada racconta storie di uomini e donne che, con il loro lavoro, hanno lasciato un'impronta profonda nel tessuto urbano.
Il progetto nasce con l'obiettivo di preservare e valorizzare la memoria storica di Campobello di Licata, un paese ricco di tradizioni che meritano di essere tramandate. Attraverso interviste agli abitanti, sono state individuate vie e strade emblematiche, vere testimonianze del passato.
Questi percorsi non sono solo luoghi di transito, ma spazi di vita in cui si svolgevano attività commerciali, sociali e artigianali che definivano l'identità culturale della comunità. Ogni strada racconta storie di uomini e donne che, con il loro lavoro, hanno lasciato un'impronta profonda nel tessuto urbano.
Il progetto nasce con l'obiettivo di preservare e valorizzare la memoria storica di Campobello di Licata, un paese ricco di tradizioni che meritano di essere tramandate. Attraverso interviste agli abitanti, sono state individuate vie e strade emblematiche, vere testimonianze del passato.
Questi percorsi non sono solo luoghi di transito, ma spazi di vita in cui si svolgevano attività commerciali, sociali e artigianali che definivano l'identità culturale della comunità. Ogni strada racconta storie di uomini e donne che, con il loro lavoro, hanno lasciato un'impronta profonda nel tessuto urbano.
Via Gaeta
Via Gaeta a Campobello di Licata richiama antiche origini legate alla navigazione e alle leggende classiche. Il nome potrebbe derivare dal greco *Kajatas*, che significa "curvatura" o "cavità", riferendosi a un approdo naturale per i Greci. Un'altra interpretazione, tratta da una leggenda romana narrata da Virgilio, fa risalire l’etimologia a Caieta, la nutrice di Enea, che avrebbe dato il nome a questo luogo. Il termine latino medievale *galea*, che indicava una barca a remi per la pesca, sottolinea infine il legame storico con il mare, rendendo il nome di questa via perfettamente in sintonia con le antiche tradizioni costiere.
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Via Michelangelo
Via Michelangelo, intitolata all’artista Buonarroti, è una delle strade storiche di Campobello di Licata, scelta per il primo sistema idrico del paese grazie alle sue due biforcazioni. Originariamente ricoperta di pietre, fu preparata per le tubature con esplosioni e scavi manuali, coordinati da Vincenzo Pagliarello. Prima di allora, l'acqua si raccoglieva al canale. Curioso l’aneddoto di C.G., che cadde in una fossa aperta dai lavori, rimanendovi tutta la notte.
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Via Michelangelo
Via Michelangelo, intitolata all’artista Buonarroti, è una delle strade storiche di Campobello di Licata, scelta per il primo sistema idrico del paese grazie alle sue due biforcazioni. Originariamente ricoperta di pietre, fu preparata per le tubature con esplosioni e scavi manuali, coordinati da Vincenzo Pagliarello. Prima di allora, l'acqua si raccoglieva al canale. Curioso l’aneddoto di C.G., che cadde in una fossa aperta dai lavori, rimanendovi tutta la notte.
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Via Michelangelo
Via Michelangelo, intitolata all’artista Buonarroti, è una delle strade storiche di Campobello di Licata, scelta per il primo sistema idrico del paese grazie alle sue due biforcazioni. Originariamente ricoperta di pietre, fu preparata per le tubature con esplosioni e scavi manuali, coordinati da Vincenzo Pagliarello. Prima di allora, l'acqua si raccoglieva al canale. Curioso l’aneddoto di C.G., che cadde in una fossa aperta dai lavori, rimanendovi tutta la notte.
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Via Michelangelo
Via Michelangelo, intitolata all’artista Buonarroti, è una delle strade storiche di Campobello di Licata, scelta per il primo sistema idrico del paese grazie alle sue due biforcazioni. Originariamente ricoperta di pietre, fu preparata per le tubature con esplosioni e scavi manuali, coordinati da Vincenzo Pagliarello. Prima di allora, l'acqua si raccoglieva al canale. Curioso l’aneddoto di C.G., che cadde in una fossa aperta dai lavori, rimanendovi tutta la notte.
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Via Cairoli
Via Cairoli prende il nome da Benedetto Cairoli, decimo presidente del Consiglio italiano. La scelta di intitolare la via a Cairoli riflette l’intenzione di onorare una figura di rilievo nella storia politica italiana. Benedetto Cairoli, oltre al ruolo di presidente del Consiglio, fu noto per il suo impegno patriottico e per i valori di unità e libertà che incarnava, valori che risuonavano profondamente anche nella comunità di Campobello.
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Via Cairoli
Via Cairoli prende il nome da Benedetto Cairoli, decimo presidente del Consiglio italiano. La scelta di intitolare la via a Cairoli riflette l’intenzione di onorare una figura di rilievo nella storia politica italiana. Benedetto Cairoli, oltre al ruolo di presidente del Consiglio, fu noto per il suo impegno patriottico e per i valori di unità e libertà che incarnava, valori che risuonavano profondamente anche nella comunità di Campobello.
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Via Gaeta
Via Gaeta a Campobello di Licata richiama antiche origini legate alla navigazione e alle leggende classiche. Il nome potrebbe derivare dal greco *Kajatas*, che significa "curvatura" o "cavità", riferendosi a un approdo naturale per i Greci. Un'altra interpretazione, tratta da una leggenda romana narrata da Virgilio, fa risalire l’etimologia a Caieta, la nutrice di Enea, che avrebbe dato il nome a questo luogo. Il termine latino medievale *galea*, che indicava una barca a remi per la pesca, sottolinea infine il legame storico con il mare, rendendo il nome di questa via perfettamente in sintonia con le antiche tradizioni costiere.
Via Gaeta a Campobello di Licata richiama antiche origini legate alla navigazione e alle leggende classiche. Il nome potrebbe derivare dal greco *Kajatas*, che significa "curvatura" o "cavità", riferendosi a un approdo naturale per i Greci. Un'altra interpretazione, tratta da una leggenda romana narrata da Virgilio, fa risalire l’etimologia a Caieta, la nutrice di Enea, che avrebbe dato il nome a questo luogo. Il termine latino medievale *galea*, che indicava una barca a remi per la pesca, sottolinea infine il legame storico con il mare, rendendo il nome di questa via perfettamente in sintonia con le antiche tradizioni costiere.
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Via Diaz
La via Diaz venne comunemente soprannominata "Lu Stazzuni". Si trattava di una strada dove i commercianti esponevano e vendevano i prodotti derivanti dalle loro terre. In questa zona si sviluppò una sorta di mercato, dove oltre ai prodotti agricoli, venivano offerti anche articoli di artigianato, tra cui strumenti utilizzati nelle fabbriche, attrezzi per la raccolta dell'acqua, nonché utensili impiegati nei lavori agricoli e minerari.
Via Diaz
La via Diaz venne comunemente soprannominata "Lu Stazzuni". Si trattava di una strada dove i commercianti esponevano e vendevano i prodotti derivanti dalle loro terre. In questa zona si sviluppò una sorta di mercato, dove oltre ai prodotti agricoli, venivano offerti anche articoli di artigianato, tra cui strumenti utilizzati nelle fabbriche, attrezzi per la raccolta dell'acqua, nonché utensili impiegati nei lavori agricoli e minerari.
Via Diaz
La via Diaz venne comunemente soprannominata "Lu Stazzuni". Si trattava di una strada dove i commercianti esponevano e vendevano i prodotti derivanti dalle loro terre. In questa zona si sviluppò una sorta di mercato, dove oltre ai prodotti agricoli, venivano offerti anche articoli di artigianato, tra cui strumenti utilizzati nelle fabbriche, attrezzi per la raccolta dell'acqua, nonché utensili impiegati nei lavori agricoli e minerari.
l laboratorio “Eventi storici e tesori umani” ha esaminato momenti cruciali della storia di Campobello nel dopoguerra. Attraverso interviste e ricerche, i giovani hanno riscoperto le vicende locali, approfondendo le loro radici e contribuendo alla formazione di un'identità collettiva.
l laboratorio “Eventi storici e tesori umani” ha esaminato momenti cruciali della storia di Campobello nel dopoguerra. Attraverso interviste e ricerche, i giovani hanno riscoperto le vicende locali, approfondendo le loro radici e contribuendo alla formazione di un'identità collettiva.