Memoria

Memoria

E' Futuro

E' Futuro

E' Futuro

Memoria

Fra Umile Pintorno (1601-1639) Giovanni Francesco Pintorno nacque nel dicembre del 1601 a Petralia Soprana (Palermo) dove visse ed iniziò la sua arte. Il padre Tommaso, falegname, osservata la sua straordinaria abilità nell' intaglio, lo avviò a Palermo a scuola di scultura. Quando perse i genitori, il giovane di temperamento riflessivo ritornò al paese d'origine dove riprese il mestiere del padre alternandolo con delicati lavori d' arte. Attratto dal convento francescano sorto nella campagna petralese, vi entrò, sopratutto forse per sfuggire al matrimonio combinatogli da parenti. Nel 1623 cercò rifugio nel convento dei Francescani di Santa Maria di Gesù dove vestì l'abito religioso. Da quel giorno si dedicò alla fede e alla scultura. Mentre era novizio a Nicosia, conobbe i fratelli Giambattista e Giacomo Li Volsi, celebri intagliatori del luogo e si perfezionò nella loro arte come nella virtù. Appena ventenne, si distingueva per il candore, l'ubbidienza, l'operosità, e lo spirito di preghiera che si trasformavano nella suprema contemplazione della Passione di Cristo. Rimase nella comunità di Petralia fino al 1633 dove svolse intensa attività e, secondo la tradizione, scolpì il primo Crocifisso; arricchì poi, di opere d'arte le chiese dell'ordine, accorrendo per ubbidienza ovunque la sua opera fosse richiesta. Diventerà l'artista itinerante e a un tempo il portatore del messaggio francescano. Al " Beato Angelico siciliano" si devono pulpiti, reliquari, statue di Madonne, di Angeli e di Santi anche se i suoi capolavori sono da ritenersi i Crocifissi (il migliore è ritenuto quello di Milazzo). Si era prefisso di scolpirne 33, quanti erano gli anni del Signore, in realtà dovettero essere molti di più: purtroppo, documentati, sono soltanto una ventina. Estasi mistiche durante lo svolgimento del suo lavoro diedero luogo ad una serie di leggende, tra cui il mito di fra Umile aiutato nella sua artistica fatica dagli angeli; nella realizzazione dei Crocifissi restava confuso e perplesso davanti alle difficoltà del volto divino e rimaneva come nella attesa di trovare una espressione il più possibile fedele alla sua visione interiore. Diciassette anni di carità e orazioni, di ininterrotta arte e penitenza, finché nel 1638 arriva la sofferenza: tormentosi dolori alla testa e agli arti, perdita della vista, spasimi atroci lo accompagnano fino alla morte avvenuta a Palermo il 9 febbraio del 1639. Nella sua cella si spegne a soli 38 anni, tra la stima e il rimpianto di confratelli e artisti testimoni della sua vita edificante e della sua arte. Le sue ossa, dal 1879 si tro vano nella chiesa palermitana dedicata a Sant'Antonino, quinta cappella a destra, dinanzi al Crocifisso: l'ultimo scolpito, lasciato incompiuto a causa della sua morte e completato in seguito da Frate Innocenzo da Petralia, il più valido dei suoi discepoli

Fra Umile Pintorno (1601-1639) Giovanni Francesco Pintorno nacque nel dicembre del 1601 a Petralia Soprana (Palermo) dove visse ed iniziò la sua arte. Il padre Tommaso, falegname, osservata la sua straordinaria abilità nell' intaglio, lo avviò a Palermo a scuola di scultura. Quando perse i genitori, il giovane di temperamento riflessivo ritornò al paese d'origine dove riprese il mestiere del padre alternandolo con delicati lavori d' arte. Attratto dal convento francescano sorto nella campagna petralese, vi entrò, sopratutto forse per sfuggire al matrimonio combinatogli da parenti. Nel 1623 cercò rifugio nel convento dei Francescani di Santa Maria di Gesù dove vestì l'abito religioso. Da quel giorno si dedicò alla fede e alla scultura. Mentre era novizio a Nicosia, conobbe i fratelli Giambattista e Giacomo Li Volsi, celebri intagliatori del luogo e si perfezionò nella loro arte come nella virtù. Appena ventenne, si distingueva per il candore, l'ubbidienza, l'operosità, e lo spirito di preghiera che si trasformavano nella suprema contemplazione della Passione di Cristo. Rimase nella comunità di Petralia fino al 1633 dove svolse intensa attività e, secondo la tradizione, scolpì il primo Crocifisso; arricchì poi, di opere d'arte le chiese dell'ordine, accorrendo per ubbidienza ovunque la sua opera fosse richiesta. Diventerà l'artista itinerante e a un tempo il portatore del messaggio francescano. Al " Beato Angelico siciliano" si devono pulpiti, reliquari, statue di Madonne, di Angeli e di Santi anche se i suoi capolavori sono da ritenersi i Crocifissi (il migliore è ritenuto quello di Milazzo). Si era prefisso di scolpirne 33, quanti erano gli anni del Signore, in realtà dovettero essere molti di più: purtroppo, documentati, sono soltanto una ventina. Estasi mistiche durante lo svolgimento del suo lavoro diedero luogo ad una serie di leggende, tra cui il mito di fra Umile aiutato nella sua artistica fatica dagli angeli; nella realizzazione dei Crocifissi restava confuso e perplesso davanti alle difficoltà del volto divino e rimaneva come nella attesa di trovare una espressione il più possibile fedele alla sua visione interiore. Diciassette anni di carità e orazioni, di ininterrotta arte e penitenza, finché nel 1638 arriva la sofferenza: tormentosi dolori alla testa e agli arti, perdita della vista, spasimi atroci lo accompagnano fino alla morte avvenuta a Palermo il 9 febbraio del 1639. Nella sua cella si spegne a soli 38 anni, tra la stima e il rimpianto di confratelli e artisti testimoni della sua vita edificante e della sua arte. Le sue ossa, dal 1879 si tro vano nella chiesa palermitana dedicata a Sant'Antonino, quinta cappella a destra, dinanzi al Crocifisso: l'ultimo scolpito, lasciato incompiuto a causa della sua morte e completato in seguito da Frate Innocenzo da Petralia, il più valido dei suoi discepoli

© 2024 - All Rights Reserved.

© 2024 - All Rights Reserved.

© 2024 - All Rights Reserved.

Select some of this text to see the custom selection colors.