Memoria

E' Futuro

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Il Canale di Campobello di Licata rappresenta una delle infrastrutture più importanti e simboliche della cittadina, non solo per il suo ruolo nella gestione delle risorse idriche, ma anche per il profondo impatto che ha avuto sulla vita agricola e sociale del paese. Questa opera idraulica, la cui costruzione risale al periodo intorno al 1650, precede la fondazione della città stessa e ha svolto una funzione cruciale per secoli. La fontana storica annessa al Canale, la più antica struttura muraria del paese, è da sempre un punto di riferimento per la comunità campobellese: qui, gli abitanti si recavano ogni giorno per approvvigionarsi d'acqua, abbeverare il bestiame e svolgere attività domestiche come il lavaggio dei panni.

La costruzione e l'evoluzione del Canale hanno richiesto grande impegno da parte della comunità, coinvolgendo maestranze locali e riflettendo le conoscenze tecniche del tempo. Nel corso dei secoli, la struttura è stata oggetto di vari interventi di manutenzione e ampliamento per rispondere alle necessità mutevoli della popolazione e per fronteggiare le sfide naturali. Dal punto di vista architettonico, il Canale è un esempio di ingegneria idraulica tradizionale, costituito da una rete di canali principali e secondari in pietra e mattoni, che attraversano il territorio urbano e agricolo circostante. Il sistema idrico serviva sia per l'irrigazione dei campi sia per l'approvvigionamento idrico delle aree residenziali, evidenziando il suo valore economico e pratico.

Il Canale non era solo un'infrastruttura funzionale, ma ha rappresentato un elemento coesivo per la comunità. La sua gestione e manutenzione richiedevano una collaborazione collettiva, rafforzando un forte senso di appartenenza e solidarietà tra i residenti. Ancora oggi, esso è percepito come un simbolo dell'identità locale, testimone della resilienza e delle conquiste della comunità. Negli ultimi decenni, il Canale è stato oggetto di iniziative di conservazione e valorizzazione, promosse da enti locali e associazioni culturali. Tali sforzi mirano non solo a preservare l'integrità della struttura, ma anche a sensibilizzare la popolazione sull'importanza storica e ambientale di questa infrastruttura. Il Canale viene integrato nei percorsi turistici regionali e promosso come patrimonio culturale, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di un’opera fondamentale e di educare le nuove generazioni alla gestione sostenibile delle risorse naturali.

Questa infrastruttura rappresenta dunque molto più di un semplice sistema idrico; è una testimonianza della storia, della cultura e dell'ingegnosità della comunità di Campobello di Licata, che ha saputo trasformare un'opera tecnica in un simbolo di coesione sociale e di progresso.

Canale

Canale

La Chiesa Madre fu edificata nell'estate del 1681 per volontà del Barone Raimondo Sammartino. Originariamente di dimensioni modeste (20x7 metri) e caratterizzata da un prospetto semplice e rude, fu ampliata nel 1760 per iniziativa di Padre Ludovico da Mazzarino. Gli elementi architettonici della chiesa primitiva sono ancora visibili, poiché costituiscono il transetto della costruzione attuale. Nel 1758, la chiesa venne elevata a Parrocchia e, nello stesso anno, ad Arcipretura. La pianta è a croce latina, con tre navate sostenute da pilastri di sezione a croce. Lo stile ionico, presente sia all'interno che sulla facciata, rappresenta l'elemento unificatore dell'intera struttura. La monumentale facciata, in stile rinascimentale siciliano, fu iniziata nel 1869 e completata nel 1875 con l'aggiunta del campanile e dell'orologio, ad opera di maestranze locali e scalpellini forestieri. Nel 1947, la chiesa fu consacrata a Maria Santissima dell'Aiuto e elevata a Santuario. Il portale in marmo, sormontato dalla statua della Madonna dell'Aiuto, risale al 1958. Nel 1997 furono avviati i lavori di restauro dell'intero complesso, completati l'anno successivo, durante i quali furono sostituite due campane.


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Santuario, Vista Frontale

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